LINEARITÀ SU DUE LIVELLI – Rivista Elixir Giugno 2017

Il rispetto della memoria delle cose, degli spazi e del vissuto, anche quotidiano, è un’attenzione che l’architetto Sandro Scaramuzza persegue da sempre in ogni sua realizzazione, dagli interventi pubblici e di prestigio in ambito cittadino, al privato residenziale. Anche nelle nuove realizzazioni, la sua filosofia progettuale prevede la definizione di spazi caratterizzati da una forte elaborazione delle forme, che tende a coinvolgere tutti i sensi attraverso una sinergia tra atmosfere, spazi, design e materiali, che accompagnino i fruitori verso un inebriante stupore percettivo. Il suo è uno stile essenziale, fatto di forme pure e pulite che acquistano una maggiore carica espressiva con il ricorso a preziosi e diversificati vetri di provenienza italiana e l’impiego di pregiato legno per la pavimentazione.
Anche in questo caso, in una villa della provincia bresciana, la semplicità e la linearità delle forme è stata ampiamente rispettata. Per l’abitazione di una coppia che ha fatto della propria vita un’appassionata ricerca del bello e della cura del dettaglio, Scaramuzza ha dato luogo ad uno spazio pensato e cucito, come un abito sartoriale, sulla loro personalità. Come sosteneva il designer tedesco Gropius, la qualità della vita di un ambiente domestico non è tanto determinata dallo scegliere una tipologia abitativa basata sulla grandezza delle case ma, piuttosto, da tre essenziali condizioni: la luce, l’aria e la possibilità di movimento. Caratteristiche ampiamente rispettate in questi ambienti, in cui sono stati disegnati angoli, luoghi, oggetti che potessero rappresentare lo spirito della committenza
ed il suo stile di vita. Le maestranze coinvolte hanno avuto lo stesso ruolo che potevano ritagliarsi in contesti ottocenteschi, orchestrati dalla guida attenta dell’architetto Scaramuzza. In sinergia, tappezzieri, decoratori, ebanisti e fabbri hanno dialogato per creare la modernità e la contemporaneità nell’espressione dei raffinati dettagli, facendo in modo che il rigore non si trasformasse in freddezza e le cromie delicate non divenissero banali e pallidi sfondi.

Se da una parte la richiesta della committenza era quella di potere ottenere spazi aperti, in grado di accogliere ed ospitare al meglio, dall’altra esigeva anche ambienti profondamente intimi e privati, da vivere in estrema libertà ed agio. Per questo, nella prima fase di progettazione, si è rotta la pianta estremamente compatta, regolare e schematica di primo impianto per optare per una libertà compositiva che permettesse di ricavare spazi aperti e luminosi, senza rinunciare alla dimensione privata di alcuni ambienti. Si è cercato di celare le aree più intime attraverso schermatureche ricordassero trame preziose, non muri, dando alternanza e ritmo attraverso il succedersi di linearità e di sinuosità. L’ampia area living, la zona nevralgica della casa, è arredata con arredi e oggetti firmati da note aziende del settore: ecco quindi il divano Charles Large di B&B Italia, la poltrona Lounge Chair di Vitra e il tavolino Mex di Cassina, solo per citarne qualcuno, mentre nella zona pranzo ci sono le Cab di Cassina e la libreria Minima di MDF. La luce naturale, grande protagonista all’interno degli spazi, che filtra dalle grandi vetrate, irrompe o discretamente filtra, a definire gli stessi. Quando è la luce artificiale a diventare protagonista i rapporti spaziali cambiano. Non sonopiù le pareti perimetrali ad essere protagoniste, ma i tagli di luce, le lampade di design che vengono usate come strumenti per definire gli spazi e le funzioni. Il living, poi, trova la sua continuità nella cucina, dell’azienda Valcucine, in cui insiste lo stesso pavimento e in cui spiccano gli sgabelli Kristalia. Una scala in pietra a sbalzo conduce alla zona notte, in cui trovano posto due bagni e tre camere, fra cui quella padronale, dove troneggia il letto Bretagne, di Poltrona Frau. Anche qui la progettazione ha interessato ogni sfumatura ed ogni più piccolo dettaglio compositivo; nulla è stato lasciato al caso e tutto è stato frutto di cura, di disegno e di ricerca.

Arredi forniti dal Gruppo Squassabia

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